Storia della Città di Larino
Larino si trova sulle colline ad Ovest della piana che precede la costa adriatica. Deve la sua nascita e la sua crescita nei millenni alla posizione geografica che favorisce l’incontro dei tragitti costieri e quelli dell’entroterra.
Mediante scavi archeologici eseguiti in alcune zone dell’antica Larino si è riusciti a ricostruire la storia della zona frentana. Le testimonianze fin’ora confermate appartengono al Neolitico, periodo in cui sono state trovate tracce di vita umana. La frequentazione continua nell’età del bronzo e del ferro. Le sepolture in queste epoche testimoniano la presenza di piccoli insiemi agricoli nel territorio, ma dal IV a.C. nasce un agglomerato abitativo con contatti con la Magna Grecia, con la Grecia e con l’Etruria.Nel secolo successivo divenne un centro urbano. La zona scelta, cioè Piane San Leonardo, si arricchì di edifici pubblici e privati fino ad essere centro più importante della zona frentana.
Nel I secolo a.C. il discorso di Cicerone, Pro Cluentio è una testimonianza dello sviluppo a cui era arrivata la città. Nel II e nel I secolo a. C. la città divenne Municipio romano e si arricchì di grandi edifici pubblici con bellissimi mosaici. La caduta della città fu causata dalla crisi che interessò tutto l’Impero romano sia per le invasioni barbariche sia per i problemi esterni.
Nel Medioevo divenne contea, soffrì nelle lotte tra Longobardi, Greci e Franchi e subì devastazioni da parte di Saraceni e Ungari. Nell’ XI secolo divenne feudo dei conti di Loritello. Nel 1250 Federico I la punì per essersi ribellata contro di lui. La città ebbe vari feudatari ma nel 1300 fu devastata da un terremoto e , assalita dai Saraceni, venne completamente distrutta. Una pestilenza nel 1656 ridusse gli abitanti da più di diecimila a 373. Con l’incremento della popolazione e con il fabbisogno di nuovi terreni su cui costruire, dalla metà del XX secolo, gli abitanti sono tornati ad edificare sul sito dell’antica Larinum.
Marra Marianna
Losignore Donatella
Classe III A
La cattedrale
La cattedrale è fiancheggiata a destra dalla torre-campanile e a sinistra dal palazzo Vescovile. La sua costruzione è stata completata nel 1319. I sostegni sono formati da robusti pilastri che mantengono le arcate a sesto acuto. Sulla facciata, nella parte superiore, c’è un rosone a 13 raggi con due bifore che lasciano vedere il cielo. Negli anni ’50 con i lavori di restauro è stata riportata alle sue origini medioevali. In fondo a destra una lastra di vetro permette di vedere le fondamenta di un antico tempio su cui è stata costruita. Nella cripta sono conservate le reliquie di San Pardo, patrono della città. Sulla navata destra ci sono affreschi del ‘300.
Kullafi Sara
Classe III A
Feste e Tradizioni
Il Maggio larinese è il mese più importante per la cittadina,dato che in questo periodo vengono celebrate le feste più sentite:la festa del santo patrono San Pardo nei giorni 25-26-27 Maggio e quella dei Santi Martiri Primiano,Firmiano e Casto il 3 e il 15 Maggio. La festa di San Pardo, Vescovo del Peloponneso, viene celebrata con la sfilata di oltre 100 carri addobbati con fiori e trainati da coppie di mucche, buoi o pecore. Le persone che addobbano i carri iniziano a prepararli molti mesi prima. Gli uomini “domano” gli animali mentre le donne e bambini preparano fiori di cartacrespa multicolori. Il primo giorno della festa, la sera del 25, una suggestiva fiaccolata parte dal cimitero fino ad arrivare alla Cattedrale. La mattina del 26 il Vescovo benedice i carri, i costruttori,le loro famiglie,gli animali e i presenti. Infine l’ultimo giorno, cioè il 27, i carri ritornano al cimitero, nei cui pressi si consuma una grande scampagnata per poi tornare nel pomeriggio nel Centro Storico dove termina la festa.
Kullafi Sara
Classe III A
Da qualche anno la festa del Carnevale
Coinvolge tutta la comunità giovanile con la realizzazione di enormi carri allegorici che, accompagnati da musica e balli, sfilano per le strade del paese nuovo.
Kullafi Sara
Classe III A
Il 19 Marzo
Viene festeggiata a Larino la festa di San Giuseppe. Nella cappella del convento Cappuccini vengono esposti sul tavolo varie pietanze tra cui: le scarpelle,il pane, il vino ma soprattutto la pasta con la mollica di pane aromatizzata con 13 spezie.
Un altro momento della tradizione religiosa larinese si ha nell’ultimo sabato e domenica di Aprile quando vengono accesi enormi fuochi della Madonna e si consumano vari cibi tradizionali larinesi che sono: olio extravergine d’oliva, rose del deserto, fiatoni,pigne, mostaccioli, salciccia, pasta fatta in casa…